Guida alla Memoria

La prima fase dell’installazione prevede la la raccolta di ricordi in forma itinerante. Una bici cargo gira per la città, sostando in piazze, vie e mercati. Qui i cittadini vengono intervistati. A tutti vengono posti gli stessi quesiti: quale luogo, via, piazza, angolo, parco, panchina o qualsiasi altro elemento dello spazio pubblico cittadino ti è caro? E perché? Le persone rispondono dal vivo e vengono registrate e fotografate. Vengono distribuite delle cartoline per chi preferisce rispondere in forma scritta.

Le immagini dei donatori, gli audio e i testi scritti danno vita a Guida alla Memoria, l’installazione narrativa dove la città si racconta in forma poetica attraverso i ricordi dei suoi cittadini. L’evento viene realizzato all’interno di una sala di dimensioni ridotte. Chi entra può rimanervi tutto il tempo che desidera, lasciandosi guidare dalle voci, dalle parole e dai volti di persone che diventano delle vere e proprie guide emotive all’interno di di questa memoria condivisa.

Il partecipante, anche se non conosce la città oggetto del progetto, si sente parte del viaggio. Le esperienze narrate riverberano in lui e richiamano alla mente e al cuore i suoi ricordi personali, legati o no alla città in cui avviene l’evento. I ricordi sono organizzati in diversi percorsi, ciascuno dei quali si concentra su un “tema emotivo”, quali ad esempio i sapori, gli amori, le trasgressioni e altri.

Una volta uscito, allo spettatore viene chiesto di donare un proprio ricordo legato a un luogo cittadino a lui caro. In cambio, viene donato un palloncino al cui interno si trova un foglietto riportante un ricordo già donato. In questo modo, l’evento stesso diventa occasione di raccolta di nuovi ricordi che vanno ad arricchire l’installazione, creando una memoria cittadina in costante movimento.

Una città da ascoltare

La raccolta completa degli audio dei ricordi raccolti nella città di Rovigo in occasione del progetto Guida alla Memoria realizzato nell’ambito del Festival Opera Prima del 2018.

Memorie ammalianti, divertenti, semplici, emozionanti, in grado di costruire un caleidoscopio di immagini e far ritrovare qualcosa di sé fra le pieghe di esistenze sconosciute. Il secondo merito sta proprio nell’aver raccolto questi ricordi in vari modi: si sono potuti guardare, leggere, ascoltare, e sono stati resi condivisibili, stabilendo un dialogo diretto con chi è arrivato da fuori, offrendo non solo un itinerario urbano alla scoperta (e riscoperta) di Rovigo, ma anche un itinerario emotivo ed emozionale della memoria privata e collettiva, riattivando la capacità di ricordare e guardare di nuovo alle città che abitiamo, in cui e con cui siamo cresciuti.” 

Rita Borga, Krapps Last Post